Giangiacomo dell’Acaya (2010)

L’opera d’arte, si sa, è sempre un autoritratto. Anche quando non sembra assomigliare all’autore o addirittura raffigura un’altra persona. È il caso, in un certo senso estremo, ma solo apparentemente paradossale, del nuovo ciclo di pitture di Piero Paladini qui documentato, di quindici grandi dipinti di cm 250 x 120 in pittura a tempera acrilica su tela di juta preparata a gesso eseguiti per la famiglia Brizio Montinari e ora in esposizione permanente nel chiostro di Acaya Golf Resort, in Salento, presso Lecce.
Con un transfert singolare, l’artista si è proiettato, reinventandolo, su di un nobiluomo conterraneo vissuto cinque secoli fa, facendone, e quindi facendosi, il protagonista di una “storia” per successive inquadrature.
Luciano Caramel

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